La ragazza con l’orecchino di perla [Recensione]

Oggi parliamo di un film un po’ datato che mi è spuntato fra i titoli presenti su Netflix e che sono sempre stata curiosa di vedere: La ragazza con l’orecchino di Perla.

la ragazza con l'orecchino di perla

La storia racconta di come sia nato l’omonimo quadro ed è ispirato ad un romanzo di Tracy Chevalier.

Trama e Cast

Il film vede come regista Peter Webber ed è uscito nelle sale nel 2003.

Siamo nell’Olanda, 1665. La diciassettenne Griet è costretta a lasciare la famiglia, in gravi ristrettezze economiche, per andare a servizio presso la casa del pittore Johannes Vermeer. Intelligente e con una spiccata sensibilità per la luce e il colore, Griet a poco a poco conquista la fiducia del famoso pittore che lentamente comincia a utilizzarla come sua aiutante, per cui tra i due si stabilisce un forte legame. La suocera di Vermeer, Maria Thins, accortasi della benevola influenza della ragazza nella pittura del maestro, incoraggia la rischiosa collaborazione nonostante le gelosie di Catharina, moglie del pittore, e soprattutto della figlia dodicenne Cornelia, pronta a tutto pur di fare dispetti e screditare l’onore di Griet. Sola e senza la protezione di nessuno, Griet subisce le attenzioni di Pieter, un giovane macellaio, e quelle di van Ruijven, il ricco e lascivo mecenate di Vermeer…

Cast: Scarlett Johansson, Colin Firth, Tom Wilkinson, Judy Parfitt, Cillian Murphy, Essie Davis, Joanna Scanlan, Alakina Mann, Chris McHallem, Gabrielle Reidy, Anna Popplewell, Geoff Bell, Sarah Drews, Virginie Colin, John McEnery, Anais Nepper, David Morrissey, Melanie Meyfroid, Rollo Weeks, Robert Sibenaler, Nathan Nepper, Gintare Parulyte, Dustin James, Joe Reavis, Martin Serene, Chris Kelly, Lola Carpenter, Charlotte Carpenter, Olivia Chauveau, Christelle Bulckaen, Leslie Woodhall, Claire Johnston, Marc Maes.

La ragazza con l’orecchino di perla è un film che mi ha lasciato veramente con l’amaro in bocca. La storia, ispirata all’omonimo romanzo, si propone di svelare il mistero che aleggia intorno al famoso quadro di Jan Vermeer, La ragazza con il turbante, dando una storia ed un volto alla sua protagonista. Il film però non mi ha convinto del tutto. Partiamo da un elemento di cui è totalmente impregnato: il mistero. Durante il susseguirsi delle scene e delle varie vicende, sembra che ci siano dei segreti che non vedono l’ora e il momento di essere svelati, ma non accadrà mai nulla di tutto ciò, in quanto la storia narra semplicemente di una gelosia, alquanto banale tra l’altro, di una padrona di casa nei confronti della bella serva, oggetto di attenzioni da parte del marito\pittore. Tutto questo alone misterioso è un semplice velo che, quando termina la pellicola, svanisce lasciando lo spettatore con un: “è quindi? Finisce tutto così?”.

Il film è puro intrattenimento, si lascia guardare con piacere e scorre in modo abbastanza fluido, anche perché, come già accennato, sembra promettere grandi avvenimenti e scoperte. Il problema fondamentale è la storia scialba e piatta.

Un altro elemento che non aiuta nella buona riuscita è sicuramente l’incoerenza. Griet, per esempio, interpretata da Scarlett Johansson, viene descritta e presentata come timida e pudica. Non solleva mai lo sguardo da terra, non permette a nessuno di vedere i suoi capelli, ha paura nel momento in cui qualcuno le sfiora le mani non lasciando trapelare alcuna malizia.

Per un breve periodo, però, queste caratteristiche sembrano svanire nel nulla. Tutt’a un tratto la vediamo decisa con una torcia in mano. Iniziamo ad immaginare che sia successo qualcosa di abbastanza importante e che lei abbia tirato fuori il suo coraggio nascosto. Chissà, forse sta andando a recuperare il suo padrone nei guai. La scena è molto caotica, lei decisa. Scansa prostitute e ubriachi guardando fiera la sua strada. Scopriamo che l’oggetto della sua ricerca è il fidanzato, che trascina fuori dalla locanda\bordello e ci consuma un rapporto sessuale contro un palo in mezzo a galline chioccianti. Dopo l’amplesso ritorna la Griet che guarda a terra e che si spaventa se qualcuno sbatte troppo forte un piede a terra. Nessuna impresa eroica, solo l’ormone impazzito che si è risvegliato in piena notte. Da timida a mistress in meno di un fotogramma.

Inoltre, altra caratteristica negativa, è rappresentata dalle scene che vengono tagliate brutalmente. Stiamo guardando Griet stendere i panni e…… zack! La scena si interrompe e ne inizia una nuova che non c’entra nulla con la precedente, mandando a quel paese la continuità. Spesso si ha l’impressione di avere davanti tante micro storie che sono state appiccicate insieme nel mal riuscito tentativo di creare un qualcosa di consequenziale. Infine i personaggi, che sicuramente hanno un bel profilo psicologico, ma risultano troppo costruiti in quanto creano delle aspettative che alla fine non verranno soddisfatte.

Insomma, un film che promette tanto, ma non lascia niente.

Lo consiglio?

No. Categorico.

5 commenti

  1. Pochi giorni fa ho visitato il museo dove è esposto il quadro di Vermeer e mi sono stupito di essere uno dei pochi, a quanto pare, a non aver visto il film prima. La cara Scarlett poteva essere un incentivo a vedere la pellicola ma dalla tua recensione mi pare di evincere di non essermi perso granché.
    Peccato davvero, vien da dire.

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