Storie di ordinaria follia: la volta in cui offesi un cavallo

Storie di Cortese Irriverenza #13

Ormai credo che sia universalmente riconosciuto che su Facebook accadano cose da far nettamente invidia alle navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione. Può capitare di trovare gente che asserisce con assoluta convinzione che Kurt Cobain sia vivo; altra che vede e trova assurde testimonianze di globotti!!!111!1! mondiali; buonisti del “ma che male c’è? che c’è di male?” pronti a difendere il diritto di un cinghiale di mangiare a tavola con i propri padroni.

Insomma, il delirio regna sovrano ma in fondo è anche questa la bellezza di un social network: trovare gente che con la testa sta più fuori di un balcone innalzando nettamente il tuo ego e facendoti sentire iper intelligente.

Capita, però, che il destinatario di qualche stramberia diventi proprio tu, che stai lì a ridacchiare perché leggi i commenti di un tizio che accusa di maltrattamenti una tizia che ha postato la foto del suo cane durante un normalissimo lavaggio.

Nonostante tutti proclamino a gran voce: Non sono d’accordo con quello che dici, ma darei la vita perché tu lo possa dire, il mio contatore di amici è diminuito drasticamente dopo essermi lamentata del concorso di Miss Italia e di un film di Tarantino (ma non era De gustibus non est disputandum? ); e dopo aver ammesso di non conoscere Ed Sheeran.

Una volta una donna che avevo fra i miei contatti, che non conosco personalmente e con la quale non ho mai interagito, decise di togliermi l’amicizia da facebook. Il suo terribile (sono ironica) gesto fu seguito da un messaggio:

“Ciao, ti chiederai perché ti ho levato l’amicizia (No, mi chiedevo chi fossi! Che vuoi? Giuro che non sono io ad inviare le notifiche di Candy Crush!), non ho nulla nei tuoi confronti (eh meno male, anche perché vivi in Papuasia, mi verrebbe difficile averti recato danno in qualsivoglia modo) ma non posso sopportare ulteriormente il tono che utilizzi nei tuoi post ( da quando i post di facebook hanno un tono? io sono rimasta alle nuove emoji di whatsapp…aiuto!) e le tante parolacce che scrivi (…rompere le scatole è una parolaccia!? WTF? )”.

Decisi di reprimere l’incredibile Hulk che alberga dentro di me e le risposi scrivendole: “Me ne farò una ragione”.

Non amo discutere sotto post di vario genere, né scrivere insulti o offendere chicchessia. Preferisco godermi la mia vita virtuale girovagando pacificamente per il web e mi limito ad esprimere le mie opinioni all’interno dei miei spazi, se proprio devo.

Purtroppo però un giorno contravvenni a queste mie “regole” e venni accusata in malo modo di essere insensibile e mi fu chiesto di porgere pubblicamente le mie scuse.

Non offesi la mamma di nessuno, non pubblicai foto scattate di nascosto, non bestemmiai nessuna divinità, non scrissi parolacce contro alcuno e non mi proclamai omofoba e\o razzista. Mi macchiai di una terribile colpa, però, e giuro che me ne vergogno ancora adesso nonostante sia passato diverso tempo: Offesi un cavallo. (Sono sempre ironica. Sulla questione del cavallo, invece, sono seria).

Il tutto avvenne durante una tranquilla domenica di agosto quando, boccheggiante sul letto a causa del caldo asfissiante, scorrevo distrattamente i post di Facebook. La mia attenzione fu catturata dalla foto profilo di una mia, all’epoca dei fatti, carissima amica. Nella foto c’era lei sorridente accanto ad un bellissimo cavallo nero come la notte e con qualche macchia bianca qua e là. L’immagine era simpatica e sentii l’irrefrenabile impulso di premere il famigerato “mi piace” e  di commentare: ” che belli che siete, hai un cavallo color mucca!”.

L’associazione del cavallo ad una mucca scatenò un’indomita ira funesta da far impallidire il pelìde Achille. Dopo il “mi piace” al mio commento, imposto dal bon ton, mi arrivò un messaggio privato nel quale venivo accusata di essere un’insensibile e “come ti permetti ad offendere il mio cavallo”. Pensai ad uno scherzo e continuai ingenuamente a dirle che aveva un cavallo che ricordava, per via del colore, una mucca: “È bellissimo con il suo manto maculato!”. La situazione iniziò a degenerare, si passò rapidamente da un “ma come ti permetti” ad un “sei una stronza, ora scrivi pubblicamente scusa”.

Ero esterrefatta, basita aspettavo che, da un momento all’altro, calasse dall’alto un telone con scritto: ” Scherzi a parte”.

Nell’arco di 10 minuti mi arrivarono altri due messaggi: uno da parte del fidanzato, un sir Lancillotto dei poveri,  nel quale mi metteva a conoscenza di quanto fosse vergognoso il mio commento; e un altro da parte di una tizia che mi invitava, riempiendomi di parolacce, a chiedere scusa.

Hulk bussava prepotentemente, ma riuscii a mantenere la lucidità per qualche altro minuto e andai a controllare il mio commento: possibile che qualcuno fosse entrato nel mio profilo e si fosse dilettato nello scrivere un turpiloquio al mio posto? In fondo avevo solo commentato bonariamente il colore di un cavallo, facendo anche dei complimenti ad entrambi.

“Che belli che siete, hai un cavallo color mucca!” continuava a troneggiare sotto la foto, nessuna parolaccia, nessuna offesa vera al cavallo. Rilessi le chat e, a parte gli insulti di questi illustri signori, non trovai parolacce e frasi che potessero essere interpretate male. Insomma, il mio profilo non era stato utilizzato impropriamente.

Sfinita da tanta assurdità, all’ennesimo messaggio carico di vetriolo, lasciai Hulk libero di prendere il sopravvento e non seguirono scuse di nessun genere.

Nel tempo tante sono state le vicende  virtuali assurde che ho visto, ma ho imparato a fare la spettatrice poiché nel mondo dei social tanti utenti sono convinti di avere ragione, magari perché hanno letto un articolo sul corrieredelculo.it o perché è la convinzione che frega la gente. E spesso elargiscono le loro sacrosante verità in modo violento, con arroganza e prepotenza.  Lo stare dietro ad uno schermo trasforma completamente alcune persone: il mite omino che non dice parolacce nella vita reale, è capace di offendere in malo modo anche un santone; la dolce omina che somiglia a Biancaneve diventa una strega che elargisce mele avvelenate.

Si decanta il rispetto, si inneggia alla libertà di parola, si condividono link e immagini con bambini sofferenti che dovrebbero sensibilizzare gli utenti, si fa a gara con l’hashtag del momento per partecipare ad una causa che non si conosce neanche per quale motivo sia nata; ma basta dire che un cavallo ha il manto simile, per colore, a quello di una mucca per scatenare gare di insulti ed eserciti pronti a lanciare messaggi minatori con richieste di scuse.

Non si rispettano le persone, ma si pretendono cose assurde. Che poi, che male hanno fatto le mucche per essere così disprezzate? E il cavallo… avrebbe apprezzato le mie scuse?

Come direbbe Peter Griffin:“Non siamo persone orribili, i cavalli sono persone orribili.”

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38 commenti

  1. il mondo e’ pieno di di gente con il cervello in pappa, bisognerebbe non dargli retta, emarginarli completamente. Credo, almeno e’ una mia convinzione, che la mancanza di senso dell’umorismo sia il metro per misurare l’intelligenza delle persone (con le dovute eccezioni), l’accanirsi dopo non aver capito e’ pura demenzialita’.

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  2. Funziona pressappoco così. Se sono io ad ironizzare va tutto bene. Se sei tu invece che ironizzi su di me, è lesa maestà. Questo è uno dei tanti motivi per cui entro raramente su FB o ogni altro tipo di social. 🤷🏻‍♂️

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  3. Cara Cortese Irriverente, il tuo post mi è piaciuto tantissimo perché la penso come te. Sull’episodio del cavallo sono rimasta esterrefatta in quanto credo che tu non abbia avuto intenzione di offendere, ma commentare il manto dell’animale che indubbiamente era tipo “mucca”, forse avrebbe dovuto risentirsi la mucca di tutto questo trambusto…Buona giornata!

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  4. Bellissimo articolo. Hai dato voce ai miei sentimenti verso FB. Ormai lo uso per le mia pagine o poco più. Non si può avere un pensiero diverso e rischi di essere -fobo di qualcosa. Neanche se le tue competenze ti autorizzano puoi parlare. Carina l’immagine che hai messo. Io misi un post su FB che diceva “Je suis Abruzzese” tanto per. Non mi ricordo più il motivo, ma l’immagine era degli arrosticini.

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  5. Quindi, guai a offendere i cavalli e dire che assomigliano a delle mucche, ebbene deduco che per la stessa regola, per celebrare una mucca dovrei dire che assomiglia a un cavallo?
    La mamma degli imbecilli è sempre incinta: ennesima conferma.

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  6. Oddio te ne capitano di ogni 😀

    Avviene ovunque in rete (e anche fuori..) non solo su face
    Deve esser nell’animo umano dover tifar per qualcosa, forse per bisogno di appartenenza
    Questo poi porta a scontri con chi tifa contro o da l’idea di farlo

    Beh la tipa che ti avvisa l’ amicizia è strano per via appunto che non avevate avuto rapporti
    Alla fine è stata educata, probbailmente lei da molta importanza a ste cose di conseguenza si comporta in un certo modo

    La tua (ex) amica
    Boh dciamo che il cavallo é leggiadro e nobile per antonomasia, accomunarlo (seppur per il colore) ad una semplice mucca puo aver causato ira di una persona particolarmente in fissa su sta cosa
    Ovviamente la reazione è spropositata sopratutto calcolando eravate amiche
    Il ragazzo censurabile… invece che provare a stemperare l’errore della tipa, attirandosi quindi parte della sua ira, ha preferito lavarsene le mani dandole corda

    Poi appunto scrivere é piu semplice di conseguenza alla luce viene il meglio o il peggio di noi…

    Porta pazienza 🙂

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    • Io sono per il quieto vivere…
      A me piace la musica metal, ma non vado ad offendere chi dice che sia rumore. Me ne frego. A me piace, tanto basta.

      Io ho un cucciolo di cane corso e quando prova ad abbaiare sembra che muggisce, con i miei fratelli siamo i primi che ridiamo su questa cosa e mai mi sognerei di scatenare eserciti contro chi mi farebbe notare una cosa del genere.
      Io trovo inammissibili queste sorte di gogne pubbliche che nascono su facebook. Si condanna un atteggiamento ritenuto sbagliato, offendendo e denigrando persone. Ma la coerenza dove sta? Ogni tanto mi capita di leggere commenti sotto post pubblici, vedo gente che si offende di brutto solo perché non la si pensa allo stesso modo. boh! Che ci sia, di fondo, tanta ma tanta rabbia repressa?

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      • Fanciulla fai (stra)bene a far cosi 🙂
        Ma purtroppo le persone non son tutte come te..

        Son d’accordo d anche a me paiono insensate

        Mah non lo so, vedendola dal lato romantico son innamorati che difendono la loro bella… che questa sia una squadra di calcio, un telefono, un cavallo, un vg… ecc ecc poco importa “l’onore” prima di tutto
        La prima regola è: mai discutere con un innamorato 😀

        p.s ma gatto permettendo 😀 una foto del cane la metterai mai? ne parli sempre… son curioso di vederlo 🙂

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  7. Queste battaglie virtuali non hanno capo ne coda, lasciano sempre il tempo che trovano quindi quando a me capita (fortunatamente rarissiamamente e se mi viene portato rispetto) lascio correre.

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