Memorie di una collegiale: La cartellina del demonio [Cap.9]

Memorie di una collegiale #9

Qualche giorno fa, in seguito ad un trasloco, ho ritrovato una vecchia cartellina che utilizzavo all’università. Una specie di cimelio storico, che avevo decorato appiccicandoci sopra adesivi e ritagli di giornali dei miei gruppi musicali preferiti dell’epoca. Questa cartellina, che mi trascinavo dietro dal liceo, fu oggetto di violente diatribe e mi costò diversi richiami da parte delle suore del collegio.

Nonostante si suol dire che l’abito non faccia il monaco, non tutti purtroppo la pensano così. E, soprattutto nel momento in cui sei una diciottenne che sta affrontando la sua fase dark, costretta a vivere in un collegio femminile, passare per un’adepta di satana è davvero questione di un attimo.

Un giorno, di ritorno a casa, trovai ad aspettarmi davanti  la segreteria  suor Trick. Quando la vidi, come al solito, salutai frettolosamente cercando di sgattaiolare via per evitare il consueto terzo grado al quale rispondevo con un sì, no, boh, forse e, quando in vena, con delle super cazzole che dall’altra parte venivano recepite e risposte con un sorriso. Trick, però, aveva il sorrisetto che solitamente utilizzava quando doveva dirti che qualcuna si era lamentata di qualcosa.

<<Buongiorno Suò, che succede?>>
<<Pongiorn’, tutto apposcioto?>>  rispose cercando di fare delle forzate public relation.
<<Sì. Cosa ho fatto questa volta?>>
Rise forzatamente: << Questa mattina sono entrata in camera tua, e ho visto una cartellina sulla scrivania.>>
<<E come mai siete entrata in camera mia?>>
<<Abbiamo dovuto controllare i termosifoni>> asserì mentendo spudoratamente.

Dovete sapere che le suore erano solite entrare nelle stanze utilizzando il passepartout. Qualche volta, è vero, per manutenzioni varie, ma spesso lo facevano per controllare lo stato delle camere, ma soprattutto quello che portavamo. Non era insolito, infatti, che trovassi la roba spostata all’interno dei cassetti.

Ma comunque, torniamo a noi.

Avendo capito subito dove voleva andare a parare, fingendo di non sapere, le domandai a cosa si riferisse. Lei prontamente: << Quella con tutti quei disegni strani sopra>>. Io continuai a fare la finta tonta: <<Suò, ma io non ho cartelline in camera. Forse mi hanno fatto uno scherzo le ragazze e hanno messo in giro qualche giornale porno?>>. Lei sconvolta: <<No, no. Nessuna cosa porco. La cartella con il teschio.>>
<<Ah, quella cartella! e quindi?>>
<<Ci sono disegni demoniaci, non puoi portarla qui dentro.>>
<<Suò, sono gruppi musicali, se volete quella con il demonio domani la porto>>.

Trick, fingendo di non aver sentito l’ultima parte della mia frase, riprese: << Sarebbe opportuno che la buttassi>>.
<<Si, si… certo, vado subito. Devo fare qualche rito di purificazione? Chessò, bruciarla?>> Domandai riprendendo a salire le scale.

Lei entrò in segreteria lanciandomi un’occhiataccia.

Ovviamente lasciai la cartella dov’era.

Passò qualche giorno, io ero in camera che studiavo. Sentii bussare e senza avere il tempo di dire avanti, mi trovai Trick davanti. La porta non era chiusa a chiave.

<<Suò, e se fossi stata nuda?>>
<<Non avresti lasciato la porta aperta>>

Uno a zero per Trick.

<<Ditemi tutto.>>
<< Ero venuta a salutarti>> mi disse guardandosi intorno.
<<Vi trasferiscono in un altro collegio?  mi dispiace…>> risposi sarcastica. Lei mi guardò sghignazzando, e si fece sempre più vicino alla libreria. Si piazzò in cerca di qualcosa, e dopo averla trovata, riprese a parlare: <<Ma questa cartellina è ancora qui?>>
<<Sì, l’esorcista è occupato fino alla prossima settimana. Ha un sacco di cartelline da purificare e bruciare.>>

Fece per prenderla, ma gliela sfilai prima che potesse agguantarla: <<Se la toccate vi bruciate!>>
<<Non sei divertente, dammela! Te la requisisco.>> disse con tono perentorio.

Scoppiai a ridere.

Dovete sapere (2) che Trick, prima di essere spostata in collegio, guardava i bambini in un asilo e in una scuola elementare. E le era rimasta la convinzione di essere ancora la guardiana del suo piccolo esercito di urlanti fanciulli con il quale poteva imporre il suo volere. Nonostante fosse stata trasferita da diversi mesi, ancora non aveva capito di avere a che fare con delle donne mature, ma soprattutto maggiorenni, e ovviamente, in situazioni del genere, non mancavo mai di ricordale ciò.

<< Suò, ma lo sapete che non siete a capo di un esercito di orfanelle? Dai, non offendetemi con queste richieste e fatemi studiare in pace. Domani ho un esame.>>

Trick, colpita e affondata, tentò nuovamente un attacco, ma le parole le morirono in bocca. Andò via borbottando.

Ovviamente le incursioni non finirono. Ogni mattina, come mi vedeva rincasare, mi chiedeva se mi fossi sbarazzata della cartella, e spesso veniva a bussare nella mia stanza per sincerarsi che non ci fosse. La trovava, con grande disappunto, troneggiate nella libreria. La situazione iniziò a diventare un po’ pesante, anche perché aveva iniziato ad entrare con frequenza nella  mia camera quando ero assente.

Riluttante, decisi di assecondarla. Sapevo che non avrebbe smesso di entrare in camera, ma almeno lo avrebbe fatto con meno frequenza, lasciandomi anche respirare ogni volta che rientravo.

Al posto della demoniaca cartella, ne comprai una rosa con delle farfalle e gliela feci vedere: <<Contenta ora? Vi avverto però, se entrate di nuovo nella mia stanza quando non ci sono, scrivo alla madre generale.>> Ovviamente rise delle mie minacce, contenta di aver vinto una battaglia.

Ah, e per i tanti curiosi, ecco la terribile cartellina demoniaca:e per chi se lo stesse chiedendo: no, nessuno di quei gruppi omaggiava satana.

SCOPRI TUTTE LE MEMORIE DI UNA COLLEGIALE:
  1. La verità, vi prego, sulle suore
  2. 50 sfumature di suora
  3. Le origini
  4. L’orario di rientro
  5. Ma tu odii le suore?
  6. Luoghi di ritrovo
  7. Amicizie sigillate da un rotolo di carta igienica e distrutte da una piastra per capelli 
  8. Vogliamo l’albero di Natale!
  9. La cartellina del demonio

 

6 commenti

  1. Ero dalla tua parte e tale sarei restato se non avessi visto la cartellina che ti sei premurata di mostrare 🙂
    Povera suora Trick, in ogni caso.

    Nota: non mostrare questo post all’eventuale candidato fidanzato, il caratterino che ne esce (cocciuta e mentitrice e con tendenze demoniache) non è una buona referenza 🙂

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  2. Subito le memorie?  Inizi d’anno con il botto 🙂

    Il dialogo devo dire che si sposa alla perfezione con il tuo nick 🙂
    E mi  ricorda un po’ il Mefistofele di Goethe sai…:D 
    Povera suora, lei voleva solo salvarti dalla dannazione ma non aveva ben  capito chi aveva di fronte D

    P.s. mi hai fatto pure  fare uffo nel passato, di chocolate e starfish dovrei avere ancora in giro la cassetta 🙂

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