The Bad Batch: come è bello addormentarsi sulle tette di Jason Momoa

Quando vedi un film che fa veramente schifo, supponi che non ci potrà mai essere qualcosa che possa superarlo. Purtroppo però non è così! Di film orribili ne ho visti veramente tanti, ma vi posso assicurare che, per il momento, un posto d’onore se lo guadagna The Bad Batch, il quale, ovviamente, va a finire dritto dritto in: Fuggite  sciocchi! La rubrica dei film (e dei libri) dai quali scappare.

Perché questo film è così orrendo? Beh, vi dico solamente che, ad oggi, ancora fatico a capire cosa abbia visto: una storia di vendetta? No. Una storia d’amore? No. Una storia di…. ? No.

Ma procediamo con ordine.

Di cosa parla la storia: Trama e Cast

The Bad Batch è un film distopico post apocalittico uscito il 23 giugno 2016, scritto e diretto da Ana Lily Amirpour e distribuito dalla celebre piattaforma streaming Netflix.

La trama ufficialeIn una distesa desolata del Texas una comunità di cannibali vive in una realtà quotidiana post-apocalittica, con regole di convivenza ed è dedita a “normali” faccende quotidiane, come mangiare, parlare e persino amare. Finché qualcuno non sorpassa i limiti consentiti.I protagonisti sono Miami Man, Arlen, Jimmy, The Dream e The Heremit.

Cast: Jason Momoa, Keanu Reeves, Jim Carrey, Suki Waterhouse, Diego Luna, Yolonda Ross, Giovanni Ribisi

Di cosa parla- veramente- la storia

Il film inizia con una giovane Arlen (Suki Waterhouse) che viene abbandonata dietro un cancello, lei è una Bad Batch, uno scarto della società, e non merita di vivere insieme agli altri. Il motivo per il quale è finita lì dietro non si sa e non è dato saperlo, ma vabbè…

Siccome fa tanto caldo e non sa cosa fare, abbandonata in questa enorme distesa, decide di mangiarsi il panino che le hanno dato in dotazione, finito il pasto si incammina. Vede una macchina e decide di entrare per rifarsi il trucco. Nel deserto, si sa, bere tanta acqua, attenzione al sole e tenere sempre il rossetto a posto, metti caso incontri il principe azzurro. Improvvisamente però sbuca una macchina dal nulla e la nostra Arlen viene rapita. Si risveglia incatenata in un campo e qui i suoi arti diventano il pranzo del gruppo di cannibali che vi dimorano. Oggi piedi alla brace miei prodi! La scena si sposta improvvisamente e ci ritroviamo a sbirciare in una sottospecie di palestra dove sbuca un Khal… ehm un Jason Momoa che pare stia facendo la pubblicità della coca cola light. Continuano le varie inquadrature ai tanti polletti dopati, ma la scena è tutta di Jason Momoa\Miami Man\el baffo loco\Joe che, permettetemi una divagazione personale, ha così tanti muscoli in bella vista che alcuni li hanno scoperti dopo averlo visto in questo film.

Ma andiamo avanti… torniamo alla povera Arlen, che senza una gamba e un braccio, vuole comunque provare a scappare e trova la soluzione: cospargersi di merda. Dopo una rocambolesca fuga e qualche testa spaccata, trova un vecchio skateboard che usa come mezzo di locomozione e se ne va a passeggio per il deserto. Stanca, devastata dalla perdita degli arti, sviene. Viene ritrovata da un barbone, Jim Carrey\Ace Ventura vecchio, e portata in salvo a Comfort.

jim carrey

Qui viene accolta dalla comunità ed entra a far parte di questo ghetto pieno di gente strana. Ma ritorniamo al nostro Uomo Miami, che poi è il vero motivo per il quale ci sorbiamo quasi due ore di un film de merd. Lo vediamo nella sua quotidianità, con gli occhialini stile Mastro Geppetto, mentre dipinge il ritratto di una bimba, si suppone la figlia, che ammira con sguardo innamorato.  Oh che tenero! Tutte le donne gridano: ti prego diventa il padre dei miei figli! Prenditi il mio utero! Guarda come mangio il cuore di un cavallo! Ma non fanno in tempo a finire la frase che la scena si sposta e lo ritroviamo intento a sezionare il corpo di una donna, dopo averla brutalmente uccisa, perché si è fatta una certa e la bimba ha fame e deve mangiare. Il giorno dopo (si suppone) Arlen passeggia nel deserto con una pistola (ora è dotata di una protesi ) in cerca della sua vendetta, e trova in una discarica una delle cannibali e la piccola Mangia alluci figlia di Joe. Siccome lei è una dura, spara alla tizia, prende la bimba con sé e le regala un coniglio una volta tornate a Comfort.

Papà cannibale, non vedendo ritornare mangia alluci, decide di mettersi alla ricerca e chi incontra? Ace Ventura da vecchio, che siccome è un gran guardone, sa dove si trova la bimba, ma glielo dice solo in cambio di un ritratto. E Joe, disperato per aver perso la sua piccola, si siede e con calma inizia a disegnare ottenendo così le informazioni. Nel frattempo a Comfort si danno alla pazza gioia: fiestaaaaa! E fra  droga e balli, Arlen perde la piccola mangia alluci che viene raccattata da Rockwell\Keanu Reeves\ Dio. Da qui in poi, per circa 20 minuti ci verrà mostrato il trip di Arlen che la porterà nuovamente ad uscire fuori da Comfort e ad incontrare El baffo loco. Dopo uno scambio di battute, la Nemesi dei miei cojoni, vede le tette di Momoa e ci si addormenta sopra (chiamala fessa).

Da notare la quarta di Momoa

El baffo loco, noto per essere un uomo paziente, aspetta il mattino seguente per parlare con la strafatta Arnel e le chiede gentilmente di aiutarlo a trovare la bimba: ” Senti, se vuoi la protesi aiutami a trovare mia figlia, altrimenti muori e ti mangio”. Si avviano alla ricerca, ma la strada, si sa, è piena di pericoli ed incontrano un tizio minaccioso che muore miserabilmente. Cioè… ma come puoi permetterti di minacciare Miami Man? Che quando starnutisce nel bad batch in Australia si scatena un tornado. Bah!

Comunque, dopo aver ucciso il cattivone, i nostri si rimettono in marcia e toh, arriva una tempesta di sabbia. Trovano riparo sotto un lenzuolo e Arnel guarda il povero Joe con così tanta cupidigia, che il poverino inizia a pregare tutti i santi per non essere violentato.

Passa la bufera e arriva la notte e davanti al fuoco iniziano a chiacchierare, fino a quando lei non le punta un coltello contro. El baffo loco, che si sente usato, esclama: “Prima attenti alla mia virtù, e poi vuoi uccidermi? Stronza!”. Il suo cuore sta per andare in frantumi, e mentre lo senti spezzarsi arriva un tizio e lo spara. Arnel scappa con il tizio e ritorna a Comfort. Nel frattempo il deluso Joe, viene raccattato e curato da Ace Ventura vecchio. Arnel invece, sprofonda nei sensi di colpa e decide di cercare la bambina. Scopre che è finita a casa di Dio\Rockwell e che fa la bella vita. Deve organizzare un piano per riprenderla e che fa? Bussa alla porta, dice a Dio di voler essere messa incinta e poi minaccia e prende in ostaggio una delle vestali al 12° mese di gravidanza e scappa con la bimba e il coniglio. Dio la lascia andare fregandosene altamente: ” Sono molto deluso, ed io che volevo regalarti il mio seme”. Arnel riparte nel deserto, incontra El baffo loco (che fortuna) e le ridà la figlia. Baci e abbracci e lacrimoni.

El baffo loco sta per andare via, quando Arnel gli si avvicina e gli dice:“Senti coso, lo so che forse mi hai mangiato la mano e il piede, ma ti vuoi mettere con me? Si, no, forse?”. Lui la guarda, cala il silenzio… e finalmente la piccola mangia alluci parla (cosa che non ha fatto durante tutto il film) : “voglio gli spaghettiiiii!!! Il signore (Dio) me li dava! Ho fame!”. El baffo loco prende il coniglio (il famoso coniglio) lo fa arrosto e la piccola mangia alluci lo mangia piangendo peggio di quando Homer Simposon mangiò Pizzicottina l’aragosta.

The End 

Recensione e Conclusioni

Mettendo per un attimo da parte l’ironia utilizzata per raccontare la storia, credetemi quando vi dico che ci troviamo davanti ad un film a dir poco orribile. E i motivi sono diversi e toccano vari ambiti.

Sin da subito veniamo catapultati in questo universo distopico post-apocalittico del quale non sappiamo nulla, tanto da rimanere interdetti quando, inizialmente, vediamo determinate scene: perché Arlen corre come una disperata quando vede una macchina andare verso di lei? Ma è una detenuta? Chi sono le persone della foto che guarda con malinconia? Si trova in quella distesa per cercare qualcuno? Dove sono finite le guardie? Perché nessuno controlla i detenuti?  E le domande continueranno all’infinito, ma la maggior parte non avranno una risposta.

Insomma, molte cose sono lasciate intendere, ma non sempre- le intuizioni- troveranno una conferma nel corso della storia. Questa caratteristica, all’inizio, sembra anche interessante,  in quanto riesce a coinvolgere lo spettatore senza che quest’ultimo preferisca trovare una puntata di Uomini e Donne. Il problema è che si è abusato troppo di tutto ciò.

I personaggi non vengono sviluppati, sono figure superficiali che si barcamenano nel corso della storia. Non sappiamo e non sapremo nulla della vita di Arlen, di Joe o di Rockwell… sono lì, buttati a casaccio e mossi da dalle caratteristiche utili solo allo sviluppo della trama. Arlen cerca vendetta, Joe la figlia (ammesso che la piccola Honey lo sia)… e tanto basta. Inoltre spesso sono proprio le interpretazioni a fare un pochino acqua: Sukie Waterhouse è bellissima, ma ha un’espressività che Kristen Stewart levati proprio; Jason Momoa sembra essere sfruttato solo ed esclusivamente per la sua fisicità; inoltre come si può donare un’umanità ad un cannibale?

Anche la storia è abbastanza surreale e confusa, dove sembra che ci venga proposto  semplicemente uno spaccato di questa specie di “società”. É difficile capire quale sia l’inizio e quale la fine, perché in fondo non ci sono. Inoltre vengono inserite scene dalla dubbia utilità che si dilungano all’infinito: era davvero necessario spendere tre quarti d’ora di film (sì, ho esagerato) per raccontare lo stato di alterazione psico-fisico causato dalla droga di Arlen? Trip, inoltre, rappresentato veramente malissimo.

Ovviamente è inevitabile non notare la denuncia che il film porta con sé. The Bad Batch è stato girato  in piena campagna elettorale e sembra voler parlare male dell’America contemporanea che vuole alzare muri per arginare i problemi. I bad bacth sono reietti, scarti della società, criminali, drogati, malati e persone che vengono considerate “diverse”. E la fautrice di questa denuncia è una bellissima, bianchissima, magrissima donna occidentale. Coerenza… ne abbiamo? No, ma abbiamo il deserto, la violenza, la vendetta (una vendetta un po’ farlocca in realtà), i cannibali, la distopia, una ragazza senza arti e persino un irriconoscibile Jim Carrey e un Keanu Reeves che interpreta la brutta copia di Pablo Escobar. Ma c’è proprio qualcosa che non va e non fa partire il film. Quest’ultimo ha probabilmente avuto la pretesa di essere troppe cose ma, alla fine, inesorabilmente, è finito per non essere niente.

Perciò, state a sentire a me: semmai vi dovesse venire in mente di guardare The Bad Batch…. fuggite sciocchi!

 

Scopri tutti i libri e i film dai quali scappare nella rubrica: Fuggite sciocchi!

 

36 commenti

  1. Oddio, ma io questo l’ho semi-visto! Nel senso che ho visto l’inizio, tipo finché lei scappa senza gamba e senza braccio, poi è stato troppo e ho cambiato canale… sono contenta che il mio istinto per le vaccate non mi deluda mai!!

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  2. Bello che ci salvi dalla vIsone di pellicole improponibili 🙂 però un bel film ogni tanto potresti pure guardarlo 😀
    Ah.. una domanda 😀 ma il film nasce come horror puro e pecca in ciò oppure come idea di partenza era già  sul trash grottesco? (tipo planet horror )

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    • Ti dirò… quest’anno, a parte qualche piccola eccezione, posso dire di non aver trovato un film che mi abbia completamente soddisfatto. Forse a causa dei tanti remake, forse perché si sono rincoglioniti tutti… boh! A compensare questa grave pecca ho trovato diverse serie tv che meritano davvero tanto.
      The bad batch non è classificabile come horror, in realtà, credo che non sia classificabile nemmeno come film! 😀

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      • Si, in generale il cinema è un po’ sottono, per usare un eufemismo 😀 
        I telefilm invece son sempre floridi 🙂
        In generale comunque ho sempre preferito i secondi, sarà che mi affezziono ai personaggi …. 😀

        Si nella (solita ) divertente e accurata recensione traspariva vagamente ciò 😀
        Thanks 🙂

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