Dieci piccoli infami di Selvaggia Lucarelli [Recensione]

Oggi vi parlo di un libro di Selvaggia Lucarelli, Dieci piccoli Infami.
Buona Lettura!
🙂

Titolo: Dieci piccoli infami. Gli sciagurati incontri che ci rendono persone peggiori
Autrice: Selvaggia Lucarelli
Casa Editrice: Rizzoli (13 luglio 2017)
Pagine: 216
Prezzo: Kindle 9,90€; Copertina rigida 14,45€
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Trama: La migliore amica che tradì la sua fiducia dopo cinque anni, quelli delle elementari, di complicità ininterrotta e simbiosi pressoché totale. Un parrucchiere anarchico, poco incline all’ascolto delle clienti e molto a gestire taglio e colore in assoluta libertà. Il primo ragazzo a essersi rivolto a lei chiamandola gentilmente “signora”. Un ex fidanzato soprannominato Mister Amuchina per la sua ossessione paranoide verso l’igiene e l’ordine, prima che un incidente ponesse provvidenzialmente fine all’asettica relazione. La suora che avrebbe voluto fare di lei la prima “Santa Selvaggia” della storia. Sono solo alcuni dei personaggi inseriti da Selvaggia Lucarelli nella sua personalissima blacklist, un girotondo di piccoli infami che, più o meno inconsapevolmente, l’hanno trasformata anche solo per pochi minuti in una persona peggiore. Dopo il grande successo di Che ci importa del mondo, suo romanzo d’esordio, Selvaggia Lucarelli ci consegna un libro scritto con sincerità, autoironia e con il suo inconfondibile stile corrosivo. Perché Dieci piccoli infami non è solo una rassegna di incontri sciagurati ma un’autentica resa dei conti: con i mostri più o meno terribili in cui inciampiamo nella vita e anche un po’ con la nostra capacità di riderne e di (non riuscire proprio a) perdonare.

Selvaggia Lucarelli, dopo Che ci importa del mondo, ci propone un nuovo libro: Dieci piccoli infami, edito da Rizzoli. In dieci racconti, la giornalista del Fatto, racconta le storie di dieci persone che, in qualche modo, le hanno segnato la vita facendola diventare una “persona peggiore”.

Perché ho acquistato il libro?  Seguo la Lucarelli su Facebook e mi piace molto il suo modo di scrivere, divertente e ironico. Inoltre, ho letto che una storia è dedicata all’infame Suor Clelia e trattando sul blog storie dedicate alle suore ( Memorie di una collegiale, se ancora non le hai lette… vai!) non ho potuto proprio fare a meno di comprarlo.

Ma torniamo a noi…

Dieci piccoli infami si va a collocare in quelle letture che regalano un’ora di relax. Non è un libro impegnativo ed è scritto con uno stile fluido, leggero e divertente. Si parla del tradimento della migliore amica delle scuole elementari, del fidanzato fissato con l’ordine e la pulizia, ma anche del parrucchiere che, nonostante costi quanto lo stipendio di un operaio, le ha rovinato i capelli catastroficamente. Queste e altre storie, pur essendo diverse e collocate in differenti fasi della vita della Lucarelli, sono caratterizzate da un elemento in comune: hanno lasciato un segno nella vita della scrittrice. Un segno tutt’altro che positivo.

Il libro si legge velocemente ed è anche piacevole in quanto racconta storie di quotidianità che in tanti viviamo. Credo, infatti, che tutti riusciamo a stilare la nostra personalissima lista di persone che, con le loro mancanze e atteggiamenti negativi, ci hanno fatto diventare delle persone peggiori.

Nonostante tutto, il libro è eccessivamente semplice. La penna di Selvaggia Lucarelli è capace di parlare di tutto, rendendo interessante anche un’accurata descrizione sull’impollinazione, e questi mini racconti non le rendono giustizia. Sono storie che puoi trovare nei post di facebook o come degli articoli sparsi su un blog.

Il titolo è davvero azzeccato, e suppongo si inspiri, per qualche strano motivo, a Dieci piccoli indiani di Agatha Christie. La copertina, invece, nonostante sia carina non riesco a collocarla all’interno delle storie. Questa mano che stringe una macchina con delle persone, avrà probabilmente un qualche rimando ad un qualcosa di cui ignoro l’esistenza.

L’acquisto si è rivelato comunque buono, cercavo una lettura leggera e che mi facesse staccare un po’ la spina divertendomi… l’ho trovata!

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34 commenti

  1. Le storie di vita vissuta mi incuriosiscono 😀
    Magari ci darò un occhio 🙂

    Mmh la copertina … La provo 😀
    La mano femminile (la sua) sostiene una macchina simbolo del viaggio (la vita)
    I passeggeri son le persone incontrate che son di volta in volta salite a bordo 
    Essendo indesiderate son state buttate fuori 
    Anche se non fanno più parte attiva della sua vita  il ricordo però le fa viaggiare comunque con lei 

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  2. Sì, certo la Lucarelli non è una scrittrice, eppure è quella che comunque io reputo un persona interessante. La seguo su FB e i suoi post sono tutt’altro che scialbi. Scriverò anche io una recensione sul mio blog e inserirò il link a questa, se posso. Un caro ciao ❤ 🙂

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  3. Credo che l’auto della copertina sia la 500 presa a prestito dal fratello maggiore, di cui si narra nel pezzo ‘la madre di Nicoletta’.
    I personaggi della vignetta sono gli infami.
    Ma ci ho messo un po’ a capirlo…

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