5 libri che mi hanno costretto a leggere (es. scuola, università…)

Oggi si parla di letture imposte.

La lettura è un piacere e, in quanto tale, non dovrebbe mai capitare di leggere un libro forzatamente, soprattutto quando si è bambini. Atteggiamenti del genere possono causare un allontanamento da questo fantastico mondo dove noi lettori amiamo rifugiarci di tanto in tanto.

Purtroppo però capita che ci siano insegnanti che obbligano gli studenti a leggere dei libri, vuoi per fare un esame, vuoi perché secondo loro “fa bene”.

Durante le scuole elementari sono stata costretta a leggere Cuore di Edmondo de Amicis. Ricordo anche l’edizione: una copertina blu dove figurava un ragazzo sorridente con un libro in mano. Credo che sia anche uno dei pochi libri che ho odiato insieme al secondo di questa lista, ovvero I malavoglia di Giovanni Verga.  Quest’ultimo mi è stato imposto durante il liceo e non sono mai riuscita a farmelo scendere giù.

Sempre al liceo, il mio professore di filosofia era solito farci leggere in classe il Trattato Teologico-Politico di Spinoza, costringendoci anche a rivedere i capitoli a casa. Ho sempre trovato questo libro soporifero, spero che non me ne vorranno i fans di Benedetto.

Un altro libro che sono stata costretta a leggere e che credo sia stato imposto al 90% della popolazione italiana è I promessi sposi di Alessandro Manzoni, anche se, devo ammetterlo, la sua lettura non mi è dispiaciuta affatto.

Infine una miriade di libri in lingua inglese, da Edgar Allan Poe a Mary Shelley, tutti imposti dal professore di Inglese di turno.

Fortunatamente queste imposizioni non mi hanno allontanato dalla lettura, anzi, probabilmente mi hanno fatto affezionare ancora di più ai libri.

E a voi? Hanno mai imposto delle letture?
Fatemi sapere quali con un commento qui sotto!
😀

45 commenti

  1. Poiché sono passati un certo numero di anni…ovvero molti anni, non ricordo più in particolare i libri imposti; credo però, tra tutti quelli persi nella memoria, di ricordare “I promessi sposi”. La mia professoressa lo faceva leggere in classe, ognuno di noi interpretava un personaggio, ma l’ho trovato lo stesso noioso 😉

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  2. si, “come un romanzo” di Pennac, “Don Chisciotte” che non ho mai neanche iniziato, e per fortuna “Il giovane Holden” libro memorabile e grande classico del 900 (lo teneva in mano anche Chapman mentre uccideva Lennon). Tutti libri consigliati più che “imposti” dalla professoressa d’italiano per le vacanze estive alla fine del primo anno di liceo. Bel post, interessante e geniale

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  3. Facendo il linguistico tutte le estati avevamo molti libri in lingua originale. Mi hanno fatto conoscere e amare Orgoglio e pregiudizio e Maupassant, però per esempio ne ho trovati alcuni pesantissimi tipo Il razzismo spiegato a mia figlia e Candide. Colmo dei colmi “Come un romanzo” assegnato per lettura estiva… La cosa positiva forse è che ti mettono un po’ la pulce nell’orecchio e dopo qualche anno ti viene voglia di andare a riguardarli, per esempio da un po’ mi stuzzicano I promessi sposi.

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  4. Sono d’accordo con te, sul fatto che queste letture imposte, che mi siano piaciute o meno, non mi hanno allontanato dal mondo della lettura, perché anche se qualche narrazione non mi è piaciuta, sono sempre riuscita a trarne qualcosa di buono!!
    Però non abbiamo nessun libro in comune, a parte i Promessi Sposi, nei confronti dei quali ho un vero e proprio trauma… me l’hanno fatto fare in parte alle elementari, poi al secondo superiore, e poi in quinta!
    Basta ahahah

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  5. Io non ricordo che mi sia mai stata imposta la lettura di libri, a parte i Promessi Sposi, che ho amato moltissimo e di cui ero sempre avanti nella lettura rispetto al programma. Diciamo che non amo molto tante saghe, trilogie, quadrilogie, che inizi a leggere, non ti piacciono, però ti ritrovi praticamente costretta a leggere sia sperando che si ripiglino strada facendo sia per sapere comunque come va a finire, visto che non amo non finire la lettura di un libro iniziato.

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  6. Ciao!! Io sono stata fortunata sono pochi i libri letti “forzatamente” che non mi sono piaciuti. La maggior parte consigliati dalla prof. di letteratura di inglese che è rimasta la stessa per tutti gli anni del liceo e che, con il senno di poi, ha saputo trasmetterci l’amore per la letteratura! Purtroppo credo si tratti di eccezioni! Perché già con i classici italiani mmm la situazione era decisamente diversa! I Promessi sposi hanno tormentato anche me!

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  7. Promessi sposi, Malavoglia e Mastro Don Gesualdo anche se, in parte, imposti, li ho apprezzati e anche riletti. Altre imposizioni non le ricordo, ma penso che, comunque, il fatto che mi piaccia leggere da sempre mi abbia fatto apprezzare quasi tutto. Almeno parlando di classici, perché certo non tutto quello che leggo mi piace…
    Imporre di leggere non è una buona cosa ma, talvolta, non ci sono molte alternative, secondo me. Sarebbe un po’ come dire che non si può “imporre” di studiare se si frequenta una scuola. Certo, si può non studiare, ma poi gli esiti sono quelli che sono, è comunque una scelta. Inoltre, secondo me, se uno ama la lettura potrà non amare un libro che gli è stato “imposto” ma questo non ucciderà l’amore per la lettura.

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  8. Credo che costringere qualcuno a fare qualcosa non sia molto educativo a prescindere. Comunque, ho dovuto leggere Pinocchio, I malavoglia, delitto e castigo, il deserto dei tartari (soporifero), la ragazza di bube, e vari do Calvino che però mi sono piaciuti, anche se credo che per alcuni quella non sia l’età giusta

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  9. Fortunatamente non mi hanno mai imposto libri , spesso me li impongo da sola tipo “La moglie dell’uomo che viaggiava nel tempo”: sono tre anni che inizio e tre anni che non riesco ad andare avanti! Tra un po’ lo riprendo e vorrei portarlo a termine…Buona giornata,65Luna

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  10. In genere i libri imposti, anche quando sono molto belli, non si apprezzano mai. Ma può capitare che in un’età più adulta li si riprenda in mano e ne si apprezzi la bellezza. Ad esempio a me è capitato così con I Promessi sposi, letto due volte.

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  11. Tra i libri che sono stati citati dai miei predecessori a questo commento ci sono alcuni grandi capolavori ed è un peccato che siano finiti nel dimenticatoio a tal punto da dover essere forzatamente imposti a scuola. C’era un tempo, io sono cresciuta così, in cui i genitori consigliavano i libri ai figli o li leggevano o li stuzzicavano a farlo. Orami in Italia c’è un incredibile analfabetismo di ritorno ed è raro che i genitori abbiano letto libri più complessi di quelli di Fabio Volo. Quindi io penso che la scuola faccia un buon servizio, perché, come tutte le cose, bisogna imparare a leggerli i classici e si fa bene a farlo in classe, tutti insieme. Certo ci vorrebbe aiuto anche d chi è venuto prima: non c’è da stupirsi se molti della mia generazione non vedono un libro neanche per sbaglio se poi in casa non c’è nemmeno una libreria ben fornita. La letteratura e la lettura sono abiti mentali che vanno cucito sulla pelle!

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